Immagini (riprese dall'osservatorio astronomico delle Filzi)

Immagine di Giove con il passaggio del satellite IO

Il satellite Io transita davanti a Giove, si nota l'ombra sul disco ed il satellite a destra del pianeta.  Il passaggio dei satelliti principali di Giove (Io, Europa, Ganimede e Callisto, scoperti nel 1610 da G. Galilei) davanti al pianeta hanno sempre avuto un importanza fondamentale per gli astronomi. Ricordiamo che nel 1676 l'astronomo danese Ole Rømer, scopri  per primo che che la velocita' della luce non era infinita ed istantanea, come fino ad allora pensato, proprio registrando i passaggi del satellite Io davanti a Giove. Si accorse infatti che in determinati periodi dell'anno c’erano delle differenze di tempi nelle misurazioni delle eclissi del satellite Io a seconda della distanza di Giove dalla Terra. Ebbe l'intuizione  che cio' fosse dovuto alla diversa distanza di Giove dalla terra in questi periodi. Elaborando i suoi dati, Rømer stimo'  che quando la Terra era più vicina a Giove, le eclissi di Io si sarebbero verificate circa undici minuti prima di quanto previsto sulla base del periodo orbitale medio. Mentre 6 mesi e mezzo dopo, quando la Terra era più lontana, le eclissi si sarebbero verificate circa undici minuti più tardi del previsto. Una volta calcolata la distanza terra Giove determino' la velocita' della luce in 211.000 Km/sec . Oggi sappiamo invece che e' di 299.792 Km/sec, l'errore di Roemer era dovuto al fatto che la conoscenza del diametro dell'orbita terrestre non era esatto.

Cliccando sul link sottostante si puo' vedere l'animazione del passaggio di Io davanti a Giove (time lapse di 3,5 h), si nota la notevole velocita' di rotazione di Giove, un giorno su Giove dura meno di 10 h, il che ha provocato una struttura non perfettanente sferica ma schiacciata ai poli.

Jupiter & Io.mp4

Nebulosa diffusa B33  Scopritrice W. Fleming  anno  1888, costellazione  di Orione,  Ascensione retta 05h40m 59  Declinazione  -02° 27′ 30” Distanza  1500 a.l. (460 pc)

Nebulosa diffusa in assorbimento (nebulosa oscura) associata alla nebulosa diffusa ad emissione IC434. Si tratta di una vasta regione ricca di polvere che filtra e blocca la luce delle stelle retrostanti. La nebulosa è anche nota col nome “testa di cavallo”.  Nella parte inferiore dell’immagine a  sinistra è visibile la stella  z Ori associata ad una nebulosa diffusa (ngc 2023) detta anche nebulosa “fiamma”. Ripresa effettuata il 30-01-2018 alle ore 01:00. Telescopio Newton da 20 cm f4  CCD Qhy9, 30 pose da 150” , bin 2×2 , allineamento e somma con Deep Sky Stacker (DSS), elaborazione con IP4 (leggero aumento del contrasto),  Filzi School Observatory (FSO)  Laives Bz  Nebulosa “Testa di cavallo”

Nebulosa “Testa di cavallo” e nebulosa “Fiamma”, FSO – Filzi School Observatory

Nebulosa Fiamma, (scopritore W. Herschel nel 1786) fa parte della porzione di cielo ove e' ubicata la "Testa di cavallo"  (immagine in alto), è una nebulosa diffusa che si trova a 1 grado dall'equatore celeste, molto vicina alla stella Alnitak (sulla destra si vedono gli spike), dista dalla terra 1350 anni luce ed ha un raggio di 6 anni luce. 

Nebulosa “Fiamma”, FSO – Filzi School Observatory (telescopio RC 14" camera ASI294PRO)

Galassia M31 in Andromeda,  Ascensione retta 0h 42m 44s  Declinazione +41° 16′ 9″ Distanza  2.5 milioni di  anni luce, raggio 110.000 anni luce, circa 1000 miliardi di stelle

E’ l’oggetto piu’ distante che si puo’ osservare ad occhio nudo (visibile da luoghi non inquinati, come un piccolo punto nebuloso), la galassia è un insieme di stelle, (la galassia a cui apparteniamo, la via lattea, ne contiene circa 200 miliardi)  gas e polveri,  legati tra loro dalla forza di gravità. Fino a un centinaio di anni fa, gli astronomi ritenevano che la Via Lattea (o Galassia) fosse l’unica esistente e che fosse  l’intero universo. Oggi, sappiamo che la Via Lattea, nonostante la sua enorme estensione (circa 100.000 anni luce), non è che una fra centinaia di miliardi di altre galassie che popolano l’universo. Telescopio Newton da 300 cm f4, camera CMOS ASI 294 pro-color,  30 pose da 30” , bin 1×1, allineamento e somma con Deep Sky Stacker (DSS), elaborazione con Photoshop (leggero aumento del contrasto),  Filzi School Observatory (FSO)  Laives Bz

 M31 Andromeda

 

Nebulosa planetaria  M27 – NGC6853  (chiamata anche nebulosa Dumbell o manubrio), Scopritore Charles Messier  Anno 1764  Costellazione Volpetta (Vulpecula Vul) Ascensione retta  19h 59m 36  Declinazione  +22° 43′ 16 Distanza 1360 a.l.  (417 pc)

Nebulosa planetaria, e’ una nebulosa di gas ionizzato, scaturita dall’ultima fase di vita di alcuni tipi di stelle, (simile fine, tra circa 5 miliardi di anni, anche del nostro sole).  Ripresa effettuata il 19-12-2017 – h19:00 Telescopio newton da 20 cm f4 CCD Qhy9, 20 pose da 120”, bin 2×2 , allineamento e somma con Deep Sky Stacker (DSS), Filzi School Observatory (FSO) – Laives (Bz)

 M27

M27 Nebulosa planetaria – Filzi School Observatory FSO

Galassia NGC891  Scopritore  Caroline Lucretia Herschel Anno 1783 Costellazione Andromeda (Andromeda And) Ascensione retta 02h 22m 33 Declinazione +42° 20′ 57 Distanza 39 milioni di a.l. (12 Mpc)

Galassia vista di profilo, una galassia è un insieme di stelle, (la galassia a cui apparteniamo, la via lattea, ne contiene circa 200 miliardi!)  gas e polveri,  legati tra loro dalla forza di gravità. Fino a un centinaio di anni fa, gli astronomi ritenevano che la Via Lattea (o Galassia) fosse l’unica esistente e che fosse  l’intero universo. Oggi, sappiamo che la Via Lattea, nonostante la sua enorme estensione (circa 100.000 anni luce), non è che una fra centinaia di miliardi di altre galassie che popolano l’universo. Ripresa effettuata il 20-12-2017 – h 01:00, Telescopio Newton da 20 cm f4, CCd Qhy9, 12 pose da 120” allineamento e somma con Deep Sky Stacker (DSS), bin2x2,  Filzi School Observatory (FSO) – Laives (Bz)

 Galassia NGC 891

Galassia NGC 891,  Filzi School Observatory, FSO Laives (Bz) 

 

Galassia M33 – NGC6853 (oppure galassia Girandola), Scopritore Giovanni Battista Hodierna  Anno 1654  Costellazione Triangolo   Ascensione retta 01h 33m 50 Declinazione +30° 39′ 36 Distanza 2,9 milioni di a.l. (915 Kpc) Galassia a spirale vista di fronte

Ripresa effettuata il 20-12-2017 – h 01:30 Telescopio newton da 20 cm f4, CCD Qhy9, 15 pose da 120”,  bin 2×2,  allineamento e somma con Deep Sky Stacker (DSS), Filzi School Observatory (FSO) – Laives (Bz)

 Galassia M33

Galassia M33  Filzi School Observatory, FSO Laives (Bz)

 

Galassia NGC4565  Scopritore William Herschel  Anno 1785 Costellazione Chioma di Berenice (Coma Berenice Com) Ascensione retta 12h30m 20 Declinazione +25° 59′ 14” Distanza  52 milioni di a.l. (16 Mpc) 

Galassia vista di profilo  Ripresa effettuata il 23-12-2017 – h 02:00 Telescopio newton da 20 cm f4  CCD Qhy9 25 pose da 150”, bin2x2  allineamento e somma con DSS (Deep Sky Stacker) Elaborazione con IP4 (solo aumento leggero del contrasto). Filzi School  Observatory (FSO) – Laives – BZ – It

 Galassia NGC

Galassia NGC 4565 Filzi School Observatory, FSO Laives (Bz)

 

Macchie solari 05-09-2017 h 15.30,  ripresa video di 1000 frames, allineamento e stacking con software Registax4, camera  CCD Dmk41As, telescopio PST Coronado in Halfa. Il sole e’ la stella del nostro sistema, dista dalla terra mediamente 149 milioni di Km (1 Unita’ Astronomica), il diametro e’ di circa 1.390.000 Km, la temperatura della fotosfera e’ di circa 5700 gradi Kelvin, (da gradi Kelvin a Celsius togliere 273.5), la classe spettroscopica e’ G2V (nana gialla), mentre la temperatura del nucleo raggiunge i 15 milioni gradi K, ha un’eta’ di circa 4.6 miliardi di anni . Le macchie solari sono regioni con temperatura minore del resto della fotosfera (circa 4000 K contro 5700 K), e con la presenza di forti  campi magnetici. Un’attivita’ didattica interessante e’ il calcolo delle dimensioni delle macchie solari, che coinvolge le materie di matematica-geometria e disegno tecnico, per poi controllare i risultati, con software dedicati, uno molto interessante e free e’ WinJupos http://jupos.org/gh/download.htm, con il quale e’ stata misurata la macchia piu’ grande riscontrata nell’immagine del 05-09-2017, circa 48000 Km compresa la penombra, praticamente circa 3.5 volte il diametro terrestre!      Filzi School Observatory FSO Laives (Bz)

Gruppo di macchie solari

Gruppo di macchie solari, del 05-09-2017 Filzi School Observatory FSO

Misura diametro macchia solare

Misura diametro macchia solare, del 05-09-2017, sw WinJupos, Filzi School Observatory – FSO

 

 Galassia M49  Scopritore C. Messier,  anno  1771, costellazione  della Vergine,  Ascensione retta 2h 29m 46  Declinazione  +08° 00′ 02 Distanza  55 milioni a.l. (1.6×108 pc) Si tratta di una gigantesca galassia quasi circolare (poco ellittica), posta al centro di un ammasso di galassie. Le sue dimensioni sono davvero straordinarie, infatti ha un diametro di 300 mila anni luce (la nostra galassia ha un diametro di 100 mila anni luce). Questa galassia è visibile anche con un buon binocolo (10×50 o superiori) durante una notte serena e senza luna. Ripresa effettuata il 06-04-2018 alle ore 03:00. Telescopio Newton da 20 cm f4  CCD Qhy9, 20 pose da 120” , bin 1×1 , allineamento e somma con Deep Sky Stacker (DSS), elaborazione con IP4 (leggero aumento del contrasto),  Filzi School Observatory (FSO)  Laives Bz

Galassia M49

Galassia M49 Filzi School Observatory, FSO Laives (Bz)

                         

 Galassia NGC 4560  Scopritore,  William Herschel anno  1784, costellazione  della Vergine,  Ascensione retta  12h 34m 03,0Declinazione  +07° 41′ 57″ Distanza  55.5 milioni a.l. (1.6×108 pc)

 Altra galassia appartenente all’ammasso di galassie della vergine. Nelle riprese con strumenti appositamente preparati è visibile una zona oscura in cui si vedono delle spire (bracci), sede di formazione stellare. Ripresa effettuata il 6-04-2018 alle ore 01:00. Telescopio Newton da 20 cm f4  CCD Qhy9, 20 pose da 120” , bin 1×1 , allineamento e somma con Deep Sky Stacker (DSS), elaborazione con IP4 (leggero aumento del contrasto),  Filzi School Observatory (FSO)  Laives Bz

 Galassia NGC 4560

Galassia NGC 4560 Filzi School Observatory, FSO Laives (Bz)

                   

Ammasso globulare M13, Scopritore  Edmond Halley, anno  1714, costellazione  di Ercole,  Ascensione retta  16h 41m 41.44  Declinazione +36° 27′ 36.9″ Distanza  24.000 a.l.  eta’ stimata tra 12 e 14 miliardi di anni.

Gli ammassi globulari sono un insieme di stelle vecchie, nel caso in esame centinaia di migliaia, che ruotano ai bordi delle galassie. M 13 si puo’ scorgere anche ad occhio nudo, come una piccola macchia  dai contorni sfumati, nella costellazione di Ercole. Ripresa effettuata il 21-04-2018 alle ore 02:00. Telescopio Newton da 20 cm f4  CCD Qhy9, 33 pose da 30” , bin 1×1 , allineamento e somma con Deep Sky Stacker (DSS),  Filzi School Observatory (FSO)  Laives Bz Ammasso globulare M13

Ammasso globulare M13 Filzi School Observatory, FSO Laives (Bz)

 

Galassia M104, Scopritore Charles Messier, anno 1791, costellazione della Vergine,  Ascensione retta  2h 39m 59.4.  Declinazione -11° 37′ 23″, Distanza  24.5 milioni di a.l.  (9 milioni pc). Si tratta di una galassia vista quasi di profilo e dove si evidenzia la polvere che taglia a metà la galassia. Essa è nota anche col nome “sombrero”, perché ricorda il tipico copricapo messicano. Ripresa effettuata il 22-04-2018 alle ore 01:00. Telescopio Newton da 20 cm f4  CCD Qhy9, 120 pose da 30” , bin 1×1 , allineamento e somma con Deep Sky Stacker (DSS),  Filzi School Observatory (FSO)  Laives Bz

Galassia M104

Galassia M 104 Filzi School Observatory, FSO Laives (Bz)

           

 Mineral Moon

Si tratta della superficie lunare fotografata con una camera a colori, e con un telescopio che non comporti aberrazioni cromatiche (ad esempio non si possono utilizzare rifrattori acromatici, ma solo apocromatici, oppure i piu’ economici riflettori tipo Newton). L’immagine finale, dopo aver effettuato lo stacking dei migliori frames del video,  e’ poi trattata applicandovi una lieve saturazione. I colori sono reali (anche se esasperati) e non artefatti, e denotano le diverse caratteristiche mineralogiche del nostro satellite. Di seguito l’interpretazione delle componenti mineralogiche in funzione dei colori, (tratto dal sito http://www.astronomicalangrenus.it/mooncol.htm)

Zone altimetricamente elevate (Altipiani, ecc) con rocce di anortosite gabbrica (roccia magmatica intrusiva)  molto antiche con scarso contenuto in Ferro e Titanio: Tonalità di colore ROSSO.  Zone altimetricamente elevate (Altipiani, ecc) con rocce di anortosite gabbrica più recenti: Tonalità di colore BLU.  Mari lunari, con età da circa 3,9 a 1 miliardo di anni, costituiti prevalentemente da rocce basaltiche ricche di Ferro con scarso contenuto di Titanio: Tonalità di colore GIALLO/ARANCIO.  Mari lunari, con età da circa 3,9 a 1 miliardo di anni, costituiti prevalentemente da rocce basaltiche ricche di Ferro ed elevato contenuto di Titanio: Tonalità di colore BLU.  Oltre a queste principali unità geologiche, vi sono i materiali presenti nei bacini da impatto e nei crateri, che vanno dal colore ROSSO e BLU SCURO dei bacini più antichi, al colore BLU CHIARO dei raggi che si sviluppano radialmente dai crateri meno antichi.  Antichi flussi di lava: Tonalità MARRONE.  

Il primo esempio di Mineral Moon e’ stato eseguito dalla missione Galileo della Nasa nel 1992 https://www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_819.html

Mineral Moon

Mineral Moon  Telescopio Newton da 20 cm f4  camera ASI 294 MC Color Pro,  migliori 500 frames, bin 1×1 , allineamento e somma con Autostakkert e Registax    Filzi School Observatory (FSO)  Laives Bz

 

Differenza apparente dimensioni sole: l'immagine non e' esteticamente bella, ma molto didattica, e' la sovrapposizione di due immagini del sole (riprese con identica strumentazione), una in data 07-01-19 quando il sole distava dalla terra 147.105.261 Km (perielio) ed una in data 06-07-19 quando il sole distava dalla terra 152.104.156 Km.  E' evidente come nella prima foto scattata in inverno, il sole abbia un diametro (apparente) leggermente piu' grande rispetto a quello della foto scattata in luglio (di circa il 3%). Infatti in gennaio, il sole e' al perielio, ovvero leggermente piu' vicino alla terra, mentre in luglio il diametro apparente risulta minore perche' piu' distante. Con questo semplice "esperimento" si conferma che il percorso di rivoluzione della terra attorno al sole non e' perfettamente circolare, ma ellittico (prima legge di Keplero del 1608: l'orbita descritta da un pianeta è un'ellisse, di cui il Sole occupa uno dei due fuochi). Inoltre fa comprendere che l'innalzamento della temperatura estiva, non e' assolutamente da ascrivere alla vicinanza del sole alla terra, ma solamente alla diversa inclinazione dei raggi solari, dovuto all'inclinazione dell'asse terrestre di circa 23.5 gradi, rispetto al piano dell'orbita.

Sole differenza dimensioni apparenti perielio-afelio

Differenza apparente diametro solare tra perielio (gennaio) e afelio (luglio) Filzi School Observatory FSO - Laives Bolzano

Rotazione terrestre: Immagine ripresa dalla camera all sky, posta sul tetto dell'osservatorio, adibita alla ricera di meteore. Tenendo l'otturatore aperto per alcune ore si ottiene una strisciata di stelle con cerchi concentrici verso la polare che rimane ferma. La diversa altezza (angolo) della polare rispetto al terreno indica la latitudine del luogo, in questo caso circa 46 gradi. La parte in basso a destra risulta sovraesposta dalle luci della citta'

 Rotazione terrestre